Vivere la Domenica
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Realizzare la giustizia nella gioia
L’avvento è un tempo di memoria della salvezza avvenuta. Si fa memoria del peccato commesso e si gioisce del perdono ricevuto. La terza domenica di avvento è un momento di gioia nel cammino penitenziale che ci avvicina al Natale. La liturgia continua a proporci la figura di Giovanni Battista. La scorsa settimana ce lo ha presentato come colui che chiede la conversione al popolo nell’attesa del Messia che viene. Oggi Giovanni chiede alla gente, che andava da lui per farsi battezzare, gesti concreti di conversione, adeguati alla vita di ciascuno. Se non ci si converte alla giustizia per il Signore…
Vedremo la salvezza di Dio
Luca contestualizza l’agire di Giovanni Battista nella storia universale. Siamo a cavallo tra il 28 e il 29 d.C. Luca enumera i responsabili civili, iniziando dal responsabile supremo: l’imperatore Tiberio, per giungere ai responsabili della Palestina e arrivare ai responsabili religiosi del popolo. In questo contesto storico la parola di Dio si fa presente nel deserto, luogo alla periferia della vita sociale, per bocca di Giovanni, figlio di Zaccaria. Il nome Giovanni vuol dire: dono del Signore. Il Battista è infatti dono del Signore al suo popolo per invitarlo a convertirsi dai propri peccati, preparandosi così puro e immacolato alla venuta…
Vedremo al salvezza di Dio
Luca contestualizza l’agire di Giovanni Battista nellastoria universale. Siamo a cavallo tra il 28 e il 29 d.C. Luca enumera i responsabili civili, iniziando dal responsabile supremo: l’imperatore Tiberio, per giungere ai responsabili della Palestina e arrivare ai responsabili religiosi del popolo. In questo contesto storico la parola di Dio si fa presente nel deserto, luogo alla periferia della vita sociale, per bocca di Giovanni, figlio di Zaccaria. Il nome Giovanni vuol dire: dono del Signore. Il Battista è infatti dono del Signore al suo popolo per invitarlo a convertirsi dai propri peccati, preparandosi così puro e immacolato alla venuta…
Vegliare attendendo la venuta di Gesù risorto
L’anno liturgico che inizia con questa prima domenica di avvento è contrassegnato dalla lettera “C”, per indicare che il vangelo che leggeremo più frequentemente durante l’anno è quello di Luca. L’avvento è un tempo per prepararsi alla venuta del Signore Gesù. La liturgia collega la fine dell’anno liturgico (le ultime due domeniche) attraverso la lettura del discorso escatologico di Gesù, che tiene ai suoi discepoli prima dell’ingresso a Gerusalemme con l’inizio dell’avvento. Il brano di Luca presenta la venuta ultima di Gesù, il Figlio dell’uomo: essa sarà accompagnata da sconvolgimenti cosmici, segni della nuova creazione che si realizzerà con la…
Gesù re che ama il popolo
La festa di Cristo Re fu istituita da Pio XI con l’enciclica Quas prima dell’11 dicembre 1925 per sottolineare, di fronte al laicismo che cresceva nella società, che il principio che orienta la vita degli uomini e della società è solo Cristo. Per questo sono state scelte delle letture che evidenziano questo aspetto del mistero di Gesù Cristo. Viene qui presentato un brano del processo di Gesù davanti a Pilato, in cui si racconta la difesa di Gesù davanti all’accusa portata dal sinedrio. L’accusa era che Gesù si proclamava re dei Giudei. Dirsi re dei Giudei era una questione politica,…
La mia parola non passerà
In queste due ultime domeniche dell’anno liturgico vengono presentati il tempo della fine e i criteri del discernimento del giudizio finale operato da Gesù risorto. Il cap. 13 di Marco è intitolato di solito come il discorso escatologico di Gesù. Escatologico è un aggettivo che deriva dal greco e che indica ciò che riguarda l’escaton, il tempo ultimo, quello della fine. I tre evangelisti sinottici propongono questo discorso di Gesù appena prima del racconto della sua passione-morte-resurrezione, per indicare il senso che collega il mistero Pasquale con il tempo finale della storia. Dopo aver descritto la tribolazione di Gerusalemme, Gesù…
La fiducia nel Signore
La fiducia nel Signore ci fa compiere gesti gratuiti. Gesù continua la sua catechesi al popolo, mettendolo in guardia dall’ipocrisia degli scribi, non però in quanto interpreti della legge (almeno non in questo brano). Gesù li descrive come persone molto attente alla loro immagine pubblica, che sono contente di essere riconosciute e salutate nelle piazze, luoghi di ritrovo per eccellenza a quell’epoca, di essere considerati delle autorità religiose e, per questo, sedere ai primi posti nelle cerimonie religiose e nelle occasioni di festa civili. Inoltre essi commettono ingiustizia non proteggendo le vedove, anzi approfittandosi di esse togliendo loro i beni…
Beati voi
Celebrare la solennità di Tutti i santi vuol dire fare festa per tutti coloro che sono stati fedeli a Dio nella loro vita, che hanno creduto in lui e hanno amato i fratelli. I santi non sono solo coloro che la Chiesa ha – come si dice – elevato agli onori degli altari, per indicarli come esempi significativi alla Chiesa pellegrina sulla terra, ma tutti coloro che si sono mantenuti fedeli al Signore della vita. La liturgia della solennità di tutti i santi ci propone il brano delle beatitudini, tra i più famosi dei Vangeli, per rivelarci che i santi…
La fede in Gesù ci salva
Bartimeo ci insegna a chiedere con fede la salvezza, in un tempo come il nostro in cui l'uomo pensa di essere autosufficiente. Marco racconta qui l’ultimo episodio che coinvolge Gesù prima del suo ingresso a Gerusalemme. Gerico si trova ad est di Gerusalemme, a circa 30 chilometri, molto più in basso vicino al mar Morto, per cui occorre salire per giungere a Gerusalemme. La folla accompagna Gesù, assieme ai discepoli, e lungo la strada c’è un cieco che chiede l’elemosina. Il frastuono è grande e il cieco lo sente benissimo. Sentendo che parlano di Gesù, Bartimeo non si alza, ma…
Servire i fratelli con Gesù
Gesù ci invita a servire i fratelli come fa lui. Dopo il terzo annuncio del mistero pasquale di morte e resurrezione che lo attende a Gerusalemme (Mc 10,32-34), Gesù si sente rivolgere una domanda da Giacomo e Giovanni che apparentemente sembra fuori posto. I due apostoli chiedono a Gesù di sedere accanto a lui nella gloria del Regno. Qui c’è come una sottile ironia di Marco che parte dal duplice significato di regno di Dio, quello di Gesù e quello degli apostoli e dei discepoli. Per Gesù il regno di Dio significa una comunità di persone che accetta la regalità…
Seguire Gesù per la vita
Questo racconto di Marco vuole sottolineare le condizioni personali per la sequela di Gesù. L’incontro con un tale è l’occasione per Marco di ricordare, alla comunità cui si rivolge, quali condizioni Gesù chiede a chi vuole seguirlo. La domanda del tale è pertinente, egli va da Gesù per sapere cosa deve fare per ereditare la vita eterna. E’ una domanda che dovremmo sempre avere presente e che dovrebbe guidare i nostri comportamenti a breve e a lungo termine. Gesù rimanda il tale alle sue conoscenze, a quello che sanno tutti, ed enumera la seconda parte del decalogo, quella cosiddetta dei…
Accogliere il regno di Dio
Quale cuore per accogliere ed entrare nel regno di Dio? In questo brano sono riuniti due episodi differenti della predicazione di Gesù. Il primo riguarda una disputa con i farisei a riguardo del divorzio. Gesù è il maestro che insegna una nuova interpretazione della legge, che a prima vista sembra più “liberale” di quella dei farisei. Questi lo vanno a interrogare per vedere se effettivamente è così e lo vogliono mettere alla prova su una questione importante, come quella del divorzio. La pratica del divorzio, secondo Gesù, è stata scritta da Mosè - e non da Dio -, a causa…
Chi fa il bene viene da Dio
Chi compie il bene è accetto a Dio, chiunque egli sia. Dopo l’annuncio della passione morte e resurrezione e il discorso sul servizio, Gesù viene interpellato da Giovanni che gli chiede un consiglio su cosa fare a riguardo di chi compie gesti salvifici, ma non è al seguito di Gesù come loro. I discepoli sono del parere di impedire loro di agire, proprio perché non sono al seguito di Gesù, come se non avessero titolarità per scacciare i demoni. Ma Gesù è di parere diverso. Egli sa che chiunque compie il bene viene da Dio e non può perciò opporsi…
Essere servi per accogliere Gesù
Accogliere chi non conta niente, come un bambino, significa regnare nell'amore. Domenica scorsa abbiamo visto la reazione di Pietro all’annuncio di Gesù della sua morte e resurrezione. Marco racconta poi l’episodio della trasfigurazione (che si legge il 6 agosto) e la successiva liberazione di un figlio da uno spirito immondo. La traversata della Galilea, qui menzionata, racconta di come Gesù in un qualche modo – secondo la narrazione di Marco – voglia mantenere quanto più possibile un profilo basso, perché è consapevole dei fraintendimenti da parte delle folle e dei suoi stessi discepoli della sua missione salvifica. Ai discepoli ripropone…
Gesù annuncia il mistero pasquale
Gesù annuncia il mistero pasquale, dove si realizza la salvezza. Siamo al cuore del vangelo di Marco, nel punto di svolta, in cui Gesù comincia a parlare apertamente ai suoi discepoli del suo destino di passione, morte e resurrezione per la salvezza del mondo. Gesù comincia a dialogare con i suoi discepoli per sapere quello che la gente dice di lui, parole che venivano confidate ai discepoli più che dette direttamente in faccia a Gesù. La risposta è che la gente considera Gesù un profeta, rifacendosi a quei personaggi che nel passato del popolo erano stati inviati da Dio con…
Gesù guarisce la vita
Gesù continua a predicare il regno di Dio e a compiere gesti di salvezza che lo rendono presente. Gesù era andato al nord, verso Tiro e Sidone, e qui aveva guarito la figlia di una donna di quelle parti, una donna che non faceva parte del popolo d’Israele e che tuttavia, con la sua fede, aveva convinto Gesù a guarire la figlia posseduta da un demonio. E’ l’unica volta che Gesù si piega al volere di un interlocutore e si lascia convincere a mutare il proprio convincimento. Ora Gesù torna verso il mare di Galilea, cioè il lago di Tiberiade.…
Purifichiamo il nostro cuore
Gesù dichiara puri tutti i cibi e ci chiede di purificare il nostro cuore. Gesù si trova ad affrontare il tema della finalità della legge con i rappresentanti della legge stessa: i farisei, che erano i più attenti nel metterla in pratica, e gli scribi, che erano coloro che la interpretavano. Il confronto sulla legge nasce da un fatto pratico: mangiare senza aver fatto le purificazioni prescritte dalla legge da parte dei discepoli. La domanda viene dai farisei e dagli scribi, che la collegano con la tradizione degli antichi, cioè dei padri del popolo. Gesù riprende un testo del profeta…
Gesù ha parole di vita
Gesù ha parole di vita perché ha fiducia nel Dio della vita. Gesù ha terminato il suo discorso sul pane della vita nella sinagoga di Cafarnao, in cui ha invitato esplicitamente i suoi compaesani a mangiare della sua carne e del suo sangue per avere la vita eterna. Queste parole, se non ben intese nel suo significato realistico-simbolico, fanno pensare che i cristiani sono invitati a diventare dei cannibali, cosa niente affatto vera né per Gesù né per noi. Tuttavia, proprio quando non sono intese bene, diventano dure da ascoltare. Gesù, che conosce il senso di quanto sta dicendo e…
Mangiare Gesù per vivere
Dilogando con i giudei Gesù li esorta a credere che solo se mangeranno la sua carne e berranno il suo sangue potranno avere parte alla vita eterna. Ma se Gesù intende ciò in modo simbolico, i suoi interlocutori lo intendono in modo materiale e ne rimangono sconcertati. Ora il simbolo non è qualcosa di irreale, come spesso riteniamo ai nostri giorni, ma è qualcosa che opera realmente in quanto mette in relazione realtà diverse, in questo caso: mangiare la carne e bere il sangue di Gesù con la nostra vita, cioè entrare in relazione con Gesù vivente. Se ci fermiamo…
Gesù pane vivo che dà la vita
Gesù è il pane vivo disceso dal cielo che dà la propria vita e fa vivere coloro che lo accolgono. Nei versetti 6,36-40 – che la liturgia omette nella lettura continua di questo dialogo di Gesù con i Giudei – Gesù afferma che la sua missione è quella di non perdere nulla di tutto ciò che il Padre gli ha affidato. Infatti «questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (6,40). La mormorazione dei Giudei rimanda alla mormorazione degli ebrei nel deserto…