Vivere la Domenica
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Amatevi gli uni gli altri
Secondo Giovanni, la glorificazione di Gesù avviene già durante la sua passione e non solo con la sua resurrezione. Questo perché la gloria del Signore, il suo amore, già risplende in Gesù quando accetta la morte per mostrare proprio il suo amore per tutti, anche e soprattutto per coloro che lo tradiscono e lo abbandonano. Egli fa vivere coloro che lo perseguitano, invece di farli morire, offrendo così a loro un ulteriore tempo per la conversione, vedendo il suo amore per loro. E’ quanto accadrà a Giuda, che si pentirà del proprio tradimento, ma non saprà cogliere fino in fondo…
Io do loro la vita eterna
La liturgia ci presenta, in pochi e densi versetti, Gesù come il buon pastore. La densità di questa figura a noi cittadini del 2016 forse dice poco, se non per aver sentito parlare dei pastori nei libri o nei film. All’epoca invece era lavoro quotidiano, che tutti conoscevano bene, lavoro faticoso, che ti porta a seguire il gregge pascolo per pascolo, a trovare l’acqua per farlo bere, a difenderlo dagli animali predatori e dai ladri. Molte pagine bibliche ci illustrano questo mestiere, che viene utilizzato come metafora per illustrare lo stile di governo che il re (Davide era pastore) e…
E' il Signore
E' Gesù che si fa riconoscere dai discepoli i quali, dopo la sua resurrezione, sembrano tornare alle proprie occupazioni abituali. Pietro prende l’iniziativa e va a pescare, di notte, il tempo migliore per pescare. Eppure non prendono nulla. Giovanni ci presenta Gesù risorto che si avvicina ai discepoli che non lo riconoscono. Come sempre Gesù vuole aiutare i suoi interlocutori a prendere coscienza della propria situazione esistenziale. Alla samaritana, per esempio, aveva chiesta da bere, qui chiede se hanno qualcosa da mangiare per condividerlo con lui. Egli li chiama figli, per indicare che sono suoi fratelli nella relazione con il…
Pace a voi
Fino al Concilio Vaticano II questa domenica si chiamava in albis perché in essa, coloro che avevano ricevuto il battesimo nella veglia pasquale, deponevano le vesti bianche (albis vestibus) che avevano portato per gli otto giorni dell’ottava di Pasqua. Giovanni Paolo II ha voluto - nell’anno giubilare del 2000 – denominare questa domenica come domenica della Divina misericordia. La pace che Gesù offre ai suoi discepoli è la pace definitiva. Pace in ebraico significa essere integro, e anche: avere a sufficienza. Ai suoi discepoli Gesù dà ciò che serve ed è sufficiente per vivere in maniera integra: la vita. Essi…
E vide e credette
Il protagonista di questo racconto di resurrezione è il sepolcro vuoto. Il sepolcro è la memoria di chi vi è sepolto. Al sepolcro si va per ricordare e ci si allontana con il ricordo del morto e della nostra futura morte. Questo sepolcro vuoto, invece, ci invita a credere (Gv 20,8: vide e credette) che la morte non è l’ultima parola della nostra vita. Il sepolcro vuoto ci aiuta a comprendere la Scrittura che annuncia l'amore del Padre per il Figlio diletto e per ogni uomo e donna. Questo amore ha una forza così grande da ridare la vita al…
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Confidiamo nel Signore della vita vivendo nella settimana santa il mistero pasquale della nostra salvezza. Il lungo racconto della passione è offerto dalla liturgia in questo giorno delle Palme, perché il cristiano che celebra l'eucarestia alla domenica possa attraversare con Gesù la morte per giungere alla pasqua di resurrezione. Esso si può dividere in sei scene. Nel cenacolo (22,14-38). Luca è l’unico evangelista che parla esplicitamente deldesiderio che orienta la vita di Gesù: mangiare la Pasqua con i suoi discepoli. Per un ebreo mangiare la Pasqua insieme è segno di grande comunione: si celebra la salvezza che viene da…
Va' e non peccare più
Paolo ha appena concluso il proprio elogio di ebreo zelante che osserva la legge. Ebbene, proprio lui, così zelante anche nel perseguitare i cristiani, ritiene di dover lasciare tutte le osservanze e la legge, che lo identificano come ebreo, per afferrarsi e stringersi solo a Cristo e alla sua giustizia. Paolo arriva a considerarle spazzatura in confronto con Cristo, ma che tali non sono perché sono state la sua vita fino ad allora. Ma ogni osservanza è spazzatura, se confrontata con Cristo, a meno che non sia diaiuto per giungere alla comunione con Gesù Cristo. Per Paolo il problema è…
Facciamo festa
Questa domenica di quaresima si chiama Laetare dall’antifona d’ingresso: “Rallegrati Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultare e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione” (Is 66,10-11). Ai cristiani che fanno penitenza per 40 giorni è offerta, come una pausa di riposo, la consolazione che viene dall’amore di Dio, fondamento della conversione. La parabola del padre misericordioso è strettamente unita alle precedenti della pecora perduta e della dramma perduta così da formare un’unica parabola. Il fuori la casa (la pecora e il figlio minore) e il dentro la casa (la dramma e il figlio maggiore)…
Porteremo frutti per l'avvenire?
La quaresima è tempo di conversione. Se non si prende coscienza del proprio peccato, non ci si può convertire. Questa parola di Gesù è un forte appello a prendere prima di tutto coscienza di ciò che non va nella nostra vita. E il criterio è quello del fare frutto. Possiamo valutare se nella nostra esistenza facciamo frutti di vita? La domanda fatta a Gesù da quei “alcuni” sottintende una teologia: chi muore con violenza è un peccatore e, in qualche modo, si è cercato la punizione di Dio, che è arrivata puntuale per mano dell’occupante Pilato. Gesù non condivide questa…
Questi è il Figlio mio, ascoltatelo
In Luca l’episodio della trasfigurazione si situa tra il primo e il secondo annuncio della passione, morte e resurrezione, e precede la decisione di Gesù di recarsi con decisione a Gerusalemme. La scena si svolge durante la preghiera e quindi si configura come una rivelazione, nello Spirito, della identità di Gesù ai discepoli. Nella preghiera e nell’ascolto della Scrittura, rappresentata da Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, i discepoli cominciano ad approfondire l’esodo di Gesù a Gerusalemme. E’ una comprensione del mistero pasquale che si fa avanti a piccoli passi. Le parole degli annunci della passione, morte e…
Adorerai il Signore tuo Dio
La liturgia ci fa iniziare questo tempo di Quaresima mettendo al centro delle tre letture la fede nel Signore, mostrandoci la fede di Israele (prima lettura) e di Paolo (seconda lettura) e ora la fede di Gesù. L’episodio delle tentazioni ci mostra Gesù che rimane saldo nella fede, uditore e interprete autentico delle Scritture, di fronte alle tentazioni del diavolo che è menzognero («Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna» Gv 8,44). Dopo…
Alla sequela di Dio che chiama
Gesù ha annunciato a Nazaret che lo Spirito del Signore lo ha mandato ad annunciare l’anno di grazia, il regno di Dio. Siamo ora sulla riva del lago e la gente si accalca attorno a Gesù perché vuole ascoltare la sua parola di salvezza. Gesù utilizza la barca di Simone per poter parlare meglio alla gente e chiede la sua collaborazione. Pietro assiste alla predicazione di Gesù che gli chiede di andare a pescare di giorno, tempo non adeguato per pescare. Simone obietta che ha già faticato molto di notte, ma che si fida della sua parola, dopo averlo ascoltato…
La salvezza è per tutti
Abbiamo meditato la scorsa domenica sull’annuncio dell’anno di grazia letto da Gesù in Isaia e di come quella profezia si sia avverata in lui. Il brano di oggi prosegue il racconto di questo primo annuncio del regno di Dio. La gente è contenta perché finalmente è arrivato il regno di Dio, solo che si meravigliano che esso sia giunto tra di loro tramite uno che conoscono bene, uno con cui hanno vissuto trent’anni. Sembra che in questo modo non venga salvaguardato il mistero di Dio. Tuttavia Dio è ciò che conosciamo meglio, perché è lui stesso che si relaziona a…
L'annuncio del Regno di Dio
La liturgia accosta l’inizio del vangelo di Luca con l’inizio della predicazione di Gesù a Nazaret, il paese dove era vissuto fino ad allora. I primi quattro versetti indicano l’intenzione di Luca nello scrivere il suo vangelo: esporre con accuratezza la vita di Gesù, per confermare al lettore di tutti i tempi (in greco, Teofilo significa: amico di Dio) la solidità degli insegnamenti ricevuti. Non più racconti trasmessi oralmente, ma per iscritto, con cui confrontarsi come con un testimone fedele, proprio perché la ricerca è stata accurata. Il protagonista di questi primi passi pubblici di Gesù è lo Spirito santo.…
Qualsiasi cosa vi dica, fatela
Dopo la festa del Battesimo di Gesù, che ha aperto il tempo ordinario dell’anno liturgico, la liturgia ci presenta il primo segno con cui, secondo l’evangelista Giovanni, Gesù inaugura la propria vita pubblica e la predicazione del regno di Dio. Sono le nozze di Cana. Giovanni sottolinea, in questo racconto, il ruolo di Maria nella vita di Gesù. Cana si trovava vicino a Nazaret ed era usuale invitare a una matrimonio persone dei villaggi vicini; inoltre Gesù aveva già acquistato una certa fama con il suo fare discepoli e quindi era anche un onore averlo tra i commensali. Maria, da…
Tu sei il Figlio, l'amato
La festa del battesimo di Gesù ci narra di un evento significativo della sua vita: il riconoscimento da parte del Padre del suo essere figlio e l’inizio della sua predicazione del regno di Dio spinto dallo Spirito santo. E’ anche un memoriale del nostro battesimo, in cui anche noi siamo stati riconosciuti figli di Dio e inviati ad annunciare il suo regno a tutti gli uomini. La prima parte del vangelo si riferisce all’identità di Giovanni Battista. Egli era andato nel deserto per annunciare la venuta del Messia e la necessità di prepararsi a questo evento con una purificazione della…
Gesù è la sapienza di Dio
La liturgia di questa seconda domenica dopo Natale vuole celebrare la preesistenza di Gesù Cristo presso il Padre prima della creazione del mondo, come testimoniano le tre letture. La prima indica nella Sapienza la «figura» che si compirà in Cristo. La seconda mostra il ruolo di Cristo nella creazione. Questa lettura è l’inizio del vangelo di Giovanni che illustra, anticipandoli e sintetizzandoli, tutti i temi del Vangelo. Possiamo distinguere quattro sezioni in cui si intrecciano i temi della identità del Verbo, della sua missione nel mondo in quanto rivelatore del Padre e portatore della salvezza, della missione di Giovanni Battista,…
Custodiamo il rivelarsi di Gesù
Contemplare il mistero della santa famiglia ci aiuta a prendere coscienza che il Figlio di Dio, Gesù, si è incarnato ed è cresciuto come tutti i figli di questo mondo. Maria e Giuseppe sono osservanti della legge e dei comandamenti del Signore. Essi si recano ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme per la Pasqua e portano con loro anche Gesù. Essi hanno fiducia in Gesù e lo lasciano libero di andare in giro per la città senza tenerlo stretto a loro. Sanno che il clima in città è buono a motivo della festa, tutti sono contenti e, pur essendoci molte…
E venne ad abitare in mezzo a noi
La liturgia a Natale ci invita a contemplare Gesù come il Verbo, parola che si fa azione, amore che si fa vicino, luce che vince le tenebre e vita che toglie il peccato. Questo brano del vangelo di Giovanni illustra il mistero della salvezza, e di fronte ad esso si dovrebbe restare in silenzio per contemplare la luce che illumina la nostra vita. C’è un principio, una origine che segna la storia del mondo. All’origine c’è una parola che ha dato inizio alla vita del mondo. Questa parola è Gesù, che è la vita e la luce degli uomini. Egli…
Beati coloro che credono
Il Natale si avvicina e le letture annunciano la nascita di Gesù come messia d’Israele che viene a compiere la storia di salvezza. Dopo le due annunciazioni, la prima a Zaccaria nel tempio e la seconda a Maria nella sua casa, Luca fa incontrare le due cugine e future madri. A Maria era stato annunciato dall’angelo che la cugina Elisabetta stava partorendo in età oramai sterile, come segno che lei stessa, Maria, sarebbe rimasta incinta pur non conoscendo uomo: «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37). Due sterilità diverse che, per l’intervento del Signore, diventano feconde. I due figli saranno uniti…