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Terremoto: 240mila euro di ordinativi per il parmigiano. 60mila euro nel fondo di solidarietà
Prosegue l’impegno delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani per sostenere i territori dell’Emilia Romagna colpiti dal terremoto.
Le Acli si sono mobilitate fin da subito in iniziative di solidarietà attraverso i circoli, i singoli iscritti, le sedi territoriali in tutta Italia.
240 mila euro sono stati raccolti nel giro di un mese in ordinativi di parmigiano reggiano proveniente dagli stabilimenti danneggiati dal sisma. 150 quintali di parmigiano sono stati già consegnati.
L’iniziativa è organizzata dalle Acli di Modena per sostenere il caseificio sociale Le Quattro Madonne, con sede a Lesignano di Modena. Lo stabilimento cooperativo è composto da 40 soci e dà lavoro a 23 dipendenti; con gli ordini ricevuti ha terminato le scorte danneggiate dal sisma e può impegnare la cifra raccolta nella ricostruzione dei capannoni. “Non è possibile pensare alla ripresa del territorio senza una ripresa del lavoro” affermano le Acli, che hanno sottoscritto un nuovo accordo con un secondo stabilimento. La raccolta di ordinativi per acquistare singoli pezzi o forme intere di parmigiano reggiano prosegue dunque attraverso l’indirizzo terremoto@aclimodena.it
Il conto corrente di solidarietà aperto dalle Acli emiliane all’indomani del sisma ha raccolto finora offerte da tutta Italia per circa 60mila euro (IBAN: IT 36 N 02008 02413 000002574372; causale: “emergenza terremoto Emilia Romagna”).
L’obiettivo è utilizzare i fondi che si continueranno a raccogliere anche nei prossimi mesi per realizzare uno o più strutture per la formazione, l’aggregazione e la socializzazione nelle diocesi di Carpi e di Modena, dove molte delle Chiese e case parrocchiali sono crollate o gravemente danneggiate. «Per ricostruire un territorio – affermano le Acli – è necessario aiutare le comunità che vi abitano a ritrovarsi e rigenerarsi».
Profeta disprezzato che porta la salvezza
Il profeta svela il pensiero di Dio su una situazione particolare. Gesù svela il pensiero di Dio sulla storia dell'umanità: sguardo e azione di misericordia.
Marco 6,1-6
In quel tempo, Gesù 1 venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
2 Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3 Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
4 Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5 E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6 E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Gesù aveva lasciato il suo villaggio, Nazaret, per predicare la venuta del regno di Dio, cioè la presenza salvifica di Dio in mezzo al popolo, accompagnando le parole con gesti di guarigione e di esorcismo. Ora egli torna per predicare anche a casa sua il vangelo del regno di Dio.
Al sabato, durante la preghiera comune, Gesù si mette a insegnare nella sinagoga. La notizia di quanto stava compiendo era sicuramente giunta anche in quel paesino sperduto della Galilea. I suoi compaesani sono stupiti del suo insegnamento. Gesù non predica – come Giovanni Battista – la conversione dai peccati pena il giudizio di Dio, ma annuncia che Dio è vicino a tutti gli uomini e le donne. Ciò che conta per lui è «entrare» nel regno di Dio. Gesù non dice mai che occorre costruire il regno, ma che occorre entrare nella sua dinamica di fraternità e di perdono.
(Leggi tutto nel documento correlato sotto l'immagine a sinistra)
"Parlamento dia fiducia a Monti, Monti dia fiducia ai giovani"
Ammortizzatori sociali: "Bene il monitoraggio proposto dal ministro Fornero e il ritorno al confronto".
"Il Parlamento dia la fiducia a Monti, Monti dia fiducia ai giovani": è il titolo del documento della Presidenza nazionale delle Acli che invita la Camera dei deputati ad approvare la riforma del mercato del lavoro, in vista del vertice del Consiglio Europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles.
«La riforma del mercato del lavoro del Governo – scrivono le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani – presenta aspetti innovativi che possono essere di aiuto all'occupazione, come in particolare il potenziamento del ruolo dell'apprendistato, ma lascia ancora scoperti, o solo parzialmente considerati, molti temi importanti come la necessità di un contratto unico di ingresso a tutele progressive per chi non può usufruire dell'apprendistato, la necessità di ammortizzatori sociali veramente universali, consistenti e per tutti, l'attesa di provvedimenti sui lavoratori che attendevano di legare ammortizzatori e pensione. Ben venga quindi un'azione di monitoraggio proposta dal ministro Fornero e il ritorno al confronto su molti punti».
Di fronte ai dati preoccupanti che giungono dal mercato del lavoro, le Acli sottolineano la necessità di realizzare al più presto un "piano per l'occupazione giovanile": «Si riparta subito, coinvolgendo tra le parti sociali anche le rappresentanze del terzo settore e delle associazioni dei giovani, con un tavolo sull'occupazione, i contratti, le tutele e l'imprenditorialità dei giovani, per far loro incontrare prima e meglio il mondo del lavoro, a partire dal quanto produrrà l'apprendistato, dalla centralità della formazione e delle politiche attive per il lavoro e da uno statuto dei lavoratori autonomi». Al tavolo per l'elaborazione di un piano per l'occupazione giovanile, aggiungono le Acli, dovranno partecipare anche i ministri dell'Istruzione e dello Sviluppo Economico.
Nel documento della Presidenza nazionale, le Acli invitano il Governo Monti ad esercitare "effettivamente e nei tempi previsti" la delega sulla riforma dei servizi per il lavoro: «Va definito un quadro ampio di interventi a favore della persona, del suo inserimento e reinserimento professionale, partendo dal ruolo strategico della formazione e di un maggiore e meno tardivo incontro tra scuola e lavoro. Ci deve essere un forte investimento in politiche attive per il lavoro, che colleghino sostegno al reddito e percorsi di riqualificazione, ricollocamento e inclusione sociale. Per farlo occorre un maggiore coinvolgimento e riconoscimento del ruolo che possono svolgere nell'ambito dei servizi per il lavoro le organizzazioni non profit che già da tempo operano con competenza nel settore».
«Il lavoro è il malato grave della crisi, ma è anche la forza di ogni comunità: da lì, dalla sua unità, dalla capacità di dialogo sociale e di concertazione per affrontare insieme la crisi si può cercare di sortirne affrontando e non nascondendo i problemi e i nodi critici».Forum lavoro: "Costruiamo gli Stati uniti d'Europa"
E' quanto afferma il documento del Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica del mondo del lavoro, presentato a Roma lunedì 25 giugno. Le sette sigle, Acli, Coldiretti, Mcl, Cisl, Confcooperative, Compagnia delle Opere, Confartigianato, invocano un'accelerazione nel processo di costruzione degli Stati uniti d'Europa come risposta alla crisi economica.
"Chiediamo la promozione di un programma europeo di sostegno all’inserimento lavorativo delle giovani generazioni - continua il documento - che mobiliti il sistema formativo e i protagonisti del mondo economico e sociale, rafforzi i processi di innovazione, favorisca la crescita di una nuova classe dirigente orientata ad affrontare le sfide della globalizzazione".
"Sostenere la costruzione degli “Stati Uniti d’Europa” significa, per noi, costruire una comunità di popoli che crede nella possibilità di affermare un umanesimo universale basato sul riconoscimento dei diritti delle persone e sulla qualità democratica della vita delle istituzioni. Un umanesimo, come insegna Benedetto XVI nella “Caritas in Veritate”, che trae linfa e ispirazione nelle radici cristiane che ispirano la nostra iniziativa e le sappia sviluppare in una crescita equilibrata e rispettosa di ogni persona e di ogni popolo".
La fede smuove Gesù
La fede in Gesù che salva, corrispondendo alla volontà di Gesù, si realizza nella storia. Rimaniamo fiduciosi e aperti alle vie del Signore, che a volte non comprendiamo.
Marco 5,21-43
In quel tempo, 21 essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22 E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23 e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24 Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25 Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28 Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29 E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30 E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31 I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32 Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33 E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34 Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male». [...]
42 E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Il racconto di Marco di questi due episodi, uno incastrato nell’altro, ha come centro la fede di chi chiede la pienezza di vita, esplicitamente come Giairo, implicitamente come la donna. È un racconto che ci invita ad avere fede in Gesù che dà la vita.
La donna che Marco ci presenta, facendola emergere dalla folla indistinta come personaggio di questo evento, è presentata in una situazione che potremmo definire da “ultima spiaggia”. Le ha provate tutte, ha consultato medici, ma non ha risolto il suo problema: essa perde sangue da 12 anni e per questo motivo è considerata in stato di impurità perpetua. Essa non può partecipare alla vita quotidiana, ne è esclusa a causa delle continue perdite di sangue e non sa più che fare. Alla notizia che Gesù passa vicino alla sua casa, di nascosto a motivo del suo stato di impurità, si avvicina per toccargli il mantello. Essa crede con fede forte che questo semplice gesto possa guarirla, e così avviene.
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"Il futuro non si taglia": la Fap aderisce alla mobilitazione
La Federazione anziani e pensionati delle Acli (Fap Acli) aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale dei pensionati, mercoledì 20 giugno, indetta unitariamente da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil con lo slogan ''Il futuro non si taglia''.
«La Fap Acli - spiega il segretario nazionale Pasquale Orlando - condivide la piattaforma proposta dai sindacati per sollecitare il governo, il Parlamento, le forze politiche e le istituzioni locali ad ''intervenire con urgenza'' per sostenere il potere d'acquisto delle pensioni, per una nuova politica fiscale e per un welfare pubblico che sia in grado di rispondere alle esigenze degli anziani, con una particolare attenzione verso quelli non autosufficienti».
«La Fap Acli – aggiunge Orlando - lavora per l'unità delle forze sociali degli anziani e per il necessario dialogo tra le generazioni di lavoratori».EL MUNDO caffè
Sottoscritta una convenzione con EL MUNDO, società di nicchia che si occupa di importazione e torrefazione di caffè.
I circoli in possesso del "nulla osta" alla somministrazione di alimenti e bevande, potranno scegliere fra tre diverse miscele a prezzi concordati, oltre ad usufruire di beni omaggio a titolo di incentivo.
Maggiori dettagli nella circolare inviata alle strutture provinciali.
Preparare l'avvento del Messia
Luca 1,57-66.80
57 Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58 I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. 59 Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. 60 Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61 Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63 Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64 All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65 Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66 Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. 80 Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Il nome di Giovanni è al centro del brano odierno. Il nome, nella tradizione ebraica, indica qualcosa di significativo del bambino a cui viene dato.Giovanni significa: Dio ha fatto grazia, perché è nato da Elisabetta che era oramai sterile, essendo in età avanzata quando lo ha concepito.
Era normale prendere il nome tra quello degli antenati, così da diventare memoria del succedersi delle generazioni. Nel caso di Giovanni i genitori vanno all'origine di tutto: Dio, colui che ogni volta che nasce un bambino fa grazia non solo alla famiglia ma a tutti coloro che lo incontreranno e che saranno in relazione con lui.
Dio è il parente più vero e prossimo di ogni uomo e donna, perché è colui che dà la vita e di cui i genitori sono i tramiti che rendono possibile l'agire di Dio nella storia.
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SKY
Offerta speciale per i circoli non ancora in possesso dell'abbonamento (valida fino al 30 giugno 2012).
Tutti i dettagli della promozione nella circolare inviata alle strutture provinciali.
KRATOS
Rinnovata la convenzione con KRATOS S.p.A., società specializzata nella fornitura di materiali per ufficio. Abbiamo previsto, per le strutture Acli, molti articoli a prezzi concordati: guarda il "buono ordine 2012"! Maggiori dettagli nella circolare inviata alle strutture provinciali.
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L'ospitalità del regno di Dio
Il regno di Dio è il luogo in cui il Signore ci invita ad entrare per ospitarci gratuitamente e con abbondanza di doni. Questo ci meraviglia come la vitalità di un seme che germoglia, diventa grande e ospitale.
Marco 4,26-34
In quel tempo, Gesù 26 diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28 Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29 e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
30 Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31 È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32 ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
33 Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34 Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Il regno di Dio è una esperienza misteriosa della presenza del Signore che ha bisogno di metafore per poter essere detta. Non si può parlare direttamente del Regno, poiché è presenza di Dio tra gli uomini. Anche Gesù, per farci comprendere qualcosa di questo mistero, ce lo illustra mediante paragoni e parabole che spingono la nostra intelligenza a interrogarsi sulla realtà del regno di Dio.
Il primo paragone del brano vuole indicare la vitalità originaria del Regno: esso non ha bisogno delle cure dell’uomo, perché una volta gettato nella storia vive di vita propria e giunge a maturazione piena, come il seme.
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Il sangue è la vita
Il sangue è la vita e per questo fa rinascere la vita là dove c'è la morte. Gesù dona il sangue/vita per far rinascere la vita soffocata dal peccato e dalla morte.
Marco 14,12-16.22-26
12 Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. 14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?. 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. […]
22 Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. 25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
26 Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Il racconto dell’ultima cena di Gesù con in suoi discepoli è inframmezzato (tra la preparazione, vv. 12-16, e l’istituzione della nuova alleanza, vv. 22-26) dall’annuncio del tradimento di uno dei discepoli (vv. 17-21). Di fronte a questa drammatica parola di Gesù, di cui sanno bene come conosca i cuori delle persone, i discepoli chiedono una conferma a Gesù: sono forse io? E Gesù restituisce loro un segno: colui che mette con me la mano nel piatto, per indicare la relazione di fiducia che viene tradita.
La preparazione della Pasqua avviene nel contesto “classico” della festa ebraica: occorre trovare un luogo accogliente, loro che sono forestieri e pellegrini a Gerusalemme proprio per celebrare la Pasqua. Probabilmente Gesù conosceva il padrone e il luogo, forse qualcuno che lo aveva seguito nella sua predicazione e vi acconsentiva con simpatia. Non sappiamo. Marco sottolinea comunque che i discepoli sono preoccupati dove Gesù possa mangiare la Pasqua (v. 12: tu possa mangiare), mentre Gesù vuole associare a sé i discepoli (v. 14: con i miei discepoli). Luca espliciterà questo desiderio di Gesù (unica volta nei vangeli in cui si parla del desiderio di Gesù): «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione» (Lc 22,14). Occorre prendere seriamente questo desiderio di Gesù che si rinnova in ogni celebrazione eucaristica, perché anche con noi Gesù vuole stringere la nuova alleanza nel suo sangue, cioè nella sua vita.
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DAY
DAY
Sottoscritta una convenzione con DAY RISTOSERVICE, società specializzata nel servizio di fornitura buoni pasto.
Per le strutture Acli, sconti dedicati oltre a condizioni di pagamento agevolate.
Maggiori dettagli nella circolare inviata alle strutture provinciali.
Immergerci nel nome di Dio
Immersi nel nome di Dio - Padre, Figlio e Spirito santo - viviamo dell'amore di cui vive Dio stesso per diventare fratelli.
Matteo 28,16-20
In quel tempo, 16 gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17 Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18 Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
La lettura evangelica sottolinea la figura di Gesù risorto e del suo lascito ai discepoli.
Gli undici discepoli (manca Giuda e non è ancora stato associato a loro Mattia, cfr. At 1,15-26) vanno a incontrare Gesù là da dove aveva iniziato l’annuncio del regno di Dio, in Galilea. Il dubbio di chi sia veramente il Cristo risorto, cioè se è quel Gesù che essi avevano conosciuto nella vita terrena, è testimoniato dai vangeli in vari modi. La notizia della resurrezione definitiva da morte ha bisogno di un tempo per poter essere accolta, tanta è la novità nella storia degli uomini. Non è un semplice tornare alla vita (come per Lazzaro, ad esempio), ma un accedere alla vita definitiva.
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Consolati dallo Spirito di Gesù
Di fronte al male che sembra vincere nella storia, possiamo essere consolati dallo Spirito di Gesù che ci mostra che l'amore sia più forte della morte
Giovanni 15,26-27; 16,12-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15,26 «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27 e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. […]
16,12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Giovanni parla più volte nel corso del suo vangelo del ruolo dello Spirito Santo (3,34; 6,63; 7,39; 14,16-17.26; 16,7; 20,22).
Questi due brani, che oggi la liturgia ci propone, evidenziano due funzioni dello Spirito a riguardo di Gesù: la testimonianza e la guida alla verità.
Il Paraclito, che in greco significa il Consolatore (letteralmente: colui che parla accanto), è colui che dice la verità. Egli procede (proviene) dal Padre ed è inviato da Gesù per rendere testimonianza di lui agli uomini, cioè dirà la verità su chi è Gesù e sul senso della sua vita.
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ALLIANZ
Confermate le condizioni ALLIANZ per tutto il 2012. Maggiori dettagli nella circolare inviata per e-mail e pubblicata nell'area riservata alle "convenzioni per le strutture".