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Dedichiamo il Primo Maggio ai lavoratori della fabbrica crollata in Bangladesh
“Il crollo della fabbrica tessile di Dacca in Bangladesh” - afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli - nella quale sono morti 379 operai, perlopiù giovani donne, è divenuto il simbolo dell'altra faccia della medaglia dei problemi del lavoro oggi in Italia: qui precarizzazione, disoccupazione dilagante per la perdita di posti di lavoro a causa delle delocalizzazioni; nei Paesi emergenti gravissime violazioni dei più elementari diritti dei lavoratori.
Per questo le Acli si uniscono a quanti nella società civile, nel mondo sindacale, prima fra tutti la Campagna Abiti Puliti, sulle reti sociali chiedono che questo primo maggio venga dedicato alla solidarietà alle vittime della tragedia del crollo della fabbrica tessile in Bangladesh.
Appare più che mai attuale ed urgente” – prosegue Bottalico - “costruire quella “coalizione mondiale per il lavoro decente” lanciata dalla Chiesa in occasione del Giubileo dei lavoratori del Duemila, e ribadita ieri dall'appello lanciato da papa Francesco affinché sia sempre tutelata la dignità e la sicurezza del lavoratore, che riguarda l'estensione dei diritti dei lavoratori nei Paesi emergenti, anche come misura per difendere il modello sociale europeo e rallentare l'impoverimento dei lavoratori europei.
Ecco perché credo – conclude il presidente delle Acli - non si possa celebrare il Primo Maggio quest'anno senza assumere il crollo della fabbrica di Dacca come il simbolo di un riscatto possibile e non più rinviabile dei lavoratori su scala globale, senza nessuna venatura ideologica, ma con pragmatismo ed in modo propositivo.
Auspico pertanto che, a partire dalle Acli, il prossimo Primo Maggio si osservi un minuto di silenzio per le vittime della fabbrica crollata in Bangladesh e che costituisca l'occasione per la società civile, a cominciare dai sindacati, per chiedere l'istituzione a livello comunitario di una certificazione sociale dei prodotti importati, che precluda l'ingresso nell'Unione Europea a quelle merci prodotte nell'inosservanza della sicurezza dei luoghi di lavoro, con salari troppo bassi ed orari di lavoro disumani, senza tutele per malattia, maternità infortuni.
Chiediamo anche al nuovo governo, ed in particolare ai ministri Bonino e Zanonato, di rivedere e di migliorare gli accordi bilaterali di collaborazione tra Italia e Bangladesh in un senso più favorevole ai lavoratori dei due Paesi”.
La solidarietà delle Acli ai carabinieri feriti
“Oggi doveva essere un bel giorno per l'Italia”, - afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli - con l'insediamento del promettente governo di responsabilità nazionale formato da Enrico Letta. E' stato invece rovinato da un inqualificabile fatto di sangue compiuto da un disoccupato giunto alla disperazione. Ma niente può mai giustificare il ricorso alla violenza. Esprimo ai due carabinieri feriti, come pure alla passante rimasta ferita, la solidarietà e la vicinanza delle Acli”.
“Lo sgomento per l'accaduto – conclude Bottalico - deve rafforzare la responsabilità e l'impegno che tutti devono sentire, nell'affrontare le gravissime emergenze economiche e sociali che si stanno riversando soprattutto sui ceti sociali più deboli”.
Un governo che guarda in avanti
“Le Acli accolgono con soddisfazione la formazione del nuovo governo guidato da Enrico Letta, composto da personalità stimate e competenti, con un buon equilibrio fra uomini e donne e con nomi che aiutano a guardare in avanti”. É questo il primo commento di Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli alla nascita del primo governo Letta.
“Come ha sottolineato il presidente Napolitano si tratta dell'unico governo possibile alla luce dei risultati delle scorse elezioni politiche ed in considerazione della disponibilità delle forze politiche a garantire la fiducia in entrambi i rami del parlamento per il tempo necessario ad affrontare le priorità attorno a cui è nato questo governo e di cui il Paese ha estremo bisogno: l'emergenza economica e sociale, il recupero di credibilità della politica e la centralità dell'etica, l'inderogabilità delle riforme istituzionali, prima fra tutte la riforma della legge elettorale.
Tra le molte novità di questo governo - prosegue Bottalico - spicca la nomina di una ministra per l'integrazione Cécile Kyenge da sempre in prima linea per i diritti dei migranti e per quello di cittadinanza, terreno sul quale sono impegnate anche le Acli in particolare con l'iniziativa per la modifica della legge sulla cittadinanza per gli immigrati di seconda generazione.
Dal canto loro le Acli, - conclude Bottalico - insieme all'augurio di buon lavoro, assicurano al neo presidente del consiglio Enrico Letta ed ai componenti del nuovo governo la loro leale collaborazione per il bene del Paese e per far fonte alla drammatica crisi che si abbatte soprattutto sui ceti medi e popolari”.
Il lavoro forza di nuova democrazia
"Il 1 Maggio deve essere la festa di tutti per vedere nel lavoro la chiave per essere solidali, per trasformare la crisi in occasione di cambiamento e ripresa".
Il presidente nazionale della Acli Gianni Bottalico e il vicepresidente e responsabile lavoro Stefano Tassinari invitano le sedi territoriali e i Circoli a promuovere iniziative sul lavoro ed a partecipare alle celebrazioni del 1° Maggio.Enrico Letta, garanzia per governo di alto profilo
“Con l'incarico affidato ad Enrico Letta dal presidente rieletto Giorgio Napolitano, a due mesi esatti dalle scorse elezioni, il Paese inizia ad uscire dallo stallo in cui era precipitato. Tutte le forze responsabili non possono che augurarsi che il presidente incaricato raggiunga l'obiettivo della formazione di un governo aperto a tutte le forze parlamentari che intendano appoggiarlo e garantirgli l'appoggio in entrami i rami del parlamento”. Questo è il commento di Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli alla notizia dell'incarico a Letta.
“La personalità del presidente incaricato”- prosegue Bottalico “è garanzia di alto profilo politico ed etico, di competenza e di autorevolezza comprovata anche in campo internazionale, di un europeismo convinto e di una chiara e profonda sensibilità sociale.
Le Acli intendono cooperare con convinzione, secondo l'appello espresso oggi dal presidente Napolitano, «a favorire il massimo di distensione piuttosto che il rinfocolare vecchie tensioni» consapevoli anche del fatto che se i nostri padri Costituenti avessero seguito la strada della cieca demonizzazione dell'avversario non si sarebbe mai approvata una Costituzione così avanzata come quella della nostra Repubblica.
Oggi ci attende una sfida altrettanto importante, quella di reagire alla crisi e di sprigionare le enormi potenzialità della nazione e dei giovani soprattutto.
Pertanto – conclude il presidente Bottalico - le Acli chiedono al presidente incaricato Enrico Letta di inserire al centro dell'azione del governo che sta formando le seguenti questioni:
una risposta concreta, celere e strutturale alla inaudita emergenza economica e sociale che assilla le famiglie e il tessuto produttivo del Paese e che devasta i ceti sociali più deboli e bisognosi.
Un'azione di recupero della credibilità della politica, costituita anche dalla esigenza di ricoprire con dignità gli incarichi istituzionali, da stili di sobrietà e trasparenza, e dalla coerenza tra ciò che si dice in pubblico e si pratica in privato.
Un impegno chiaro a realizzare le indilazionabili riforme istituzionali a cominciare dal cambio della legge elettorale.
La gratuita pace di Gesù
Gesù dà la pace gratuitamente, perché viene dalla comunione d'amore con il Padre. La pace del mondo, fondata sulla paura della vita e la forza del potere, non può dare la vita. Accogliamo la pace di Gesù e rimaniamo nell'amore dei fratelli.
Giovanni 14,23-29
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 23 «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25 Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26 Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
28 Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Ci avviciniamo alle solennità dell’Ascensione e della Pentecoste. Questo brano, tratto dai cosiddetti “discorsi dell’addio” del vangelo di Giovanni, ci mostra il rapporto tra Gesù che sale al Padre e lo Spirito che lascia a noi suoi discepoli.
La parola di Gesù è il nuovo comandamento dell’amore. Chi lo ascolta è in comunione con Dio, Padre e Figlio e Spirito santo.
Ora Dio prende dimora, come una volta nel tempio di Gerusalemme, nel cuore dell’uomo che accoglie la parola d’amore che Gesù e il Padre pronunciano insieme.
Gesù lascia questo mondo per trasfigurarsi nel Cristo glorioso, lasciando però ai discepoli molteplici doni.
Il primo è lo Spirito.(leggi tutto nel documento correlato sotto l'immagine a sinistra)
25 Aprile, appello Acli-Partigiani cristiani ai giovani
Sottoscritto da Gianni Bottalico e Giovanni Bianchi
Ci prepariamo alla giornata del 25 Aprile per ricordare i sacrifici e le speranze con cui superammo la terribile crisi della nostra identità nazionale con il cuore pieno di angoscia e di timore.
Vediamo la nostra Patria in un momento di grande difficoltà per una crisi economica che è causa e conseguenza di una crisi sociale e di una crisi politica. Sembra che la politica, la politica vera, la politica buona, sia oscurata da una nube di rabbia e di discordia che non sappia dare risposta ai drammatici interrogativi che ciascuno si pone. E persino il ricordo della capacità di ribellarsi alla ingiustizia ed al degrado della persona umana e della vita civile, che fu la virtù italiana nei momenti drammatici della guerra e della occupazione straniera, appare lontana ed impossibile. Così muore la memoria e con essa la speranza.
I Partigiani Cristiani e le ACLI si rivolgono ai giovani italiani, a tutti i giovani italiani, per spronarli a non perdere la speranza, ad operare con coraggio, non solo in difesa dei valori sui quali i nostri Padri hanno ricostruito il volto e la dignità della nostra Patria, ma anche per lottare contro il declino, prima civile, poi anche politico ed infine economico e sociale.
Questo è un anno pieno di significati e di presagi. E' l'anno dossettiano, nel centenario della nascita, di un testimone che fu un capo della Resistenza, un fondatore della Costituzione, la più bella del mondo, un maestro del pensiero cristiano, ispiratore di libertà e di fraternità. E' l'anno del 70° anniversario del Codice di Camaldoli, il programma che, studiato e preparato clandestinamente nella Università e nelle Associazioni cattoliche, avrebbe ricostruito il nostro paese. Ed è soprattutto il 70° anniversario di quell'anno in cui gli italiani si ribellarono alla ingiusta sopraffazione che offendeva la nostra coscienza civile e cristiana.
L'anno dei ribelli per amore. Non per vendetta, non per una volontà di guerra, non per settarismo, ma per amore.
Le Acli ed i Partigiani Cristiani hanno preso insieme l'iniziativa di costituire i "Gruppi di Lavoro Resistenza e Costituzione", che offrono come servizio ai giovani cristiani ed alle loro Associazioni e, con animo aperto, a tutti i giovani italiani.
Essi avranno il compito di tenere viva la memoria di quei valori che ci aiutarono ad uscire dall'abisso e di ritrovare quel coraggio che ci permise di salvare l'Italia contro ogni speranza.
Per quanto sia pesante oggi il disamore per la politica trista, per quanto drammatiche siano le condizioni del lavoro, per quanto possa essere paralizzante la sfiducia, per quanto sia scandalosa l'assenza dei cristiani, nulla è perduto se non viene meno la speranza ed il coraggio.
Diciamo ai giovani le parole con cui Luigi Sturzo, dall'esilio incoraggiava i suoi amici sconfortati e delusi: "Sotto la neve pane" . La prova, affrontata con coraggio, ci renderà forti.
Il grazie delle Acli a Napolitano per aver accettato la rielezione
“I partiti devono sentire la responsabilità per la gravità della situazione che si è venuta a creare sul voto per il Capo dello Stato”. Aveva detto Bottalico nella sua relazione in apertura del Consiglio Nazionale delle Acli.
“La rielezione di Napolitano”, ha commentato Bottalico
“riapre le speranze di poter fare l'unica cosa che i cittadini chiedono dal 26 febbraio scorso: la formazione di un governo che affronti l'emergenza economica e sociale, faccia le improrogabili riforme istituzionali prima del ritorno al voto”.
Nell'amore la gloria di Gesù
La gloria di Gesù è averci amato fino alla morte di croce (Fil 2,5-11). Se ci lasciamo toccare da questo amore misterioso celebreremo con la nostra vita la gloria di Gesù.
Giovanni 13,31-33a.34-35
31 Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32 Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33 Figlioli, ancora per poco sono con voi. 34 Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Secondo Giovanni, la glorificazione di Gesù avviene già durante la sua passione e non solo con la sua resurrezione. Questo perché la gloria del Signore, il suo amore, già risplende in Gesù quando accetta la morte per mostrare proprio il suo amore per tutti, anche e soprattutto per coloro che lo tradiscono e lo abbandonano. Egli fa vivere coloro che lo perseguitano, invece di farli morire, offrendo così a loro un ulteriore tempo per la conversione, vedendo il suo amore per loro. E’ quanto accadrà a Giuda, che si pentirà del proprio tradimento, ma non saprà cogliere fino in fondo l’amore di Gesù per lui e si suiciderà.
La glorificazione di Gesù comincia con il tradimento di Giuda, simbolo di tutti i tradimenti dell’uomo.
Giuda consegna Gesù alle autorità, perché non ha fiducia in Gesù, non crede che il suo regno possa avere un reale impatto sulla società per renderla più aderente al progetto di fraternità che Dio ha per gli uomini. Molti autori hanno scritto su Giuda, certo è che lui ha preferito consegnare Gesù invece di seguirlo, diventando così simbolo della “ragion di stato” o di un radicalismo male inteso, piuttosto che della novità dell’amore di Gesù.
(leggi tutto nel documento correlato sotto l'immagine a sinistra)
"Mettiamoci in gioco" contro i rischi del gioco d'azzardo
Presso la sede delle Acli in Via Marcora, a Roma, si è svolto l'11 aprile 2013 l'incontro "Un'alleanza per regolamentare il gioco d'azzardo". I promotori della campagna hanno riflettuto su argomenti connessi al tema della dipendenza dal gioco di cui in Italia soffre il 2,2% della popolazione.
Algida
Maggiori dettagli nella circolare inviata alle strutture provinciali. Per info scrivi a convenzioni@acli.it.
Algida
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Algida
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ALGIDA
Quirinale: un forte segnale di unità e di condivisione
Il presidente Acli Bottalico su elezione Capo dello Stato
In questi giorni di intense trattative per la scelta del nuovo Capo dello Stato non va perso di vista quanto di buono le due commissioni di saggi istituite da Napolitano hanno prodotto. Lo richiede la drammatica situazione in cui versa il Paese con una fascia sempre più ampia di cittadini precipitati o assai prossimi al baratro dell'indigenza, e con tutti gli altri che vedono vistosamente peggiorare il loro tenore di vita mentre moltissime aziende sono vicine alla disperazione. Lo richiede altresì la necessità di una riforma della politica da attuarsi anche attraverso una convenzione per le riforme istituzionali (una proposta peraltro già avanzata dalle Acli in passato) che, massimo entro la fine dell'anno, predisponga un piano articolato di riforma della seconda parte della Costituzione
Per questo è auspicabile una ampia intesa sul successore di Napolitano, a cui va la nostra profonda gratitudine per la saggezza e la lungimiranza con cui ha esercitato le sue prerogative nel corso dell'intero settennato.La politica ha una grande occasione di fronte: dimostrare con un consenso ampio sin dalla prima votazione che nel momento più buio della storia repubblicana le istituzioni sono capaci di dare un forte segnale di unità eleggendo un presidente della repubblica largamente condiviso, per affrontare con la formazione in tempi rapidi di un governo, le urgenze incandescenti sul piano economico e sociale che assillano il Paese.
Anche per questo le Acli saranno in piazza domani a fianco dei sindacati alla manifestazione per chiedere il ri-finanzaimento della cassa integrazione in deroga.
Gianni Bottalico
presidente nazionale delle Acli
Le ragioni dell'adesione delle Acli alla manifestazione del 16 aprile
Organizzata da CGIL, CISL e UIL per chiedere il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga
Le ACLI aderiscono e partecipano alla manifestazione prevista davanti al Parlamento Martedì 16 Aprile da CGIL, CISL e UIL per chiedere il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga. Migliaia di persone e famiglie continuano ad essere falcidiate dalle tante, troppe crisi aziendali. Serve garantire loro una solidarietà concreta che non le lasci sole e senza un minimo di sostegno economico.
“Mentre i dati Istat di ieri ci dicono – commenta Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli - che tra disoccupati, inattivi e sottooccupati si sfiora la cifra drammatica di sei milioni di persone, le ACLI ritengono che questo intervento debba affiancarsi almeno a due grandi scelte di fondo:
- provvedere immediatamente a riattivare la definizione di un quadro di politiche attive del lavoro (la delega specifica prevista dalla riforma Fornero è scaduta), che facendo perno sulla formazione e sulle competenze contribuiscano a valorizzare la persona con le sue potenzialità;
- tornare a progettare e finanziare un piano di investimenti e scelte industriali insieme al resto dell’Unione Europea che freni la vistosa e gigantesca deindustrializzazione in atto e la conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e che punti a uno sviluppo nuovo più centrato sulla qualità, sulla sostenibilità e sull'economia civile”.
“Questo con l'auspicio – afferma Bottalico - che i mercati finanziari anziché inseguire un profitto sregolato che devasta la società, inizino a vedere nel lavoro non un problema, ma un patrimonio di energie, idee e talenti, la forza dalla quale attingere per trasformare anche la realtà dei nostri giorni in un futuro migliore per tutti”.
“Con lo spirito di chi vuole ricordare a tutti che il lavoro resta la forza dalla quale insieme, tutti, possiamo ripartire e ridisegnare il domani come un orizzonte di speranza – ricorda Stefano Tassinari, responsabile Lavoro delle Acli nazionali - le ACLI saranno in piazza martedì prossimo insieme a tanti altri lavoratori e cittadini”.
Una alleanza per regolamentare il gioco d'azzardo
In Italia crescono i fatturati del gioco d'azzardo, ma anche i costi sanitari, sociali, relazionali e legali della sua diffusione. Per questo 17 organizzazioni di vario genere hanno dato vita a "Mettiamoci in gioco", campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo, che organizza l'11 aprile 2013, h. 10,30 a Roma presso la sede nazionale delle Acli un seminario nazionale sul tema "Un'alleanza per regolamentare il gioco d'azzardo".
La campagna è promossa da: ACLI, ALEA, ANCI, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, Federserd, FICT, FITEL, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Uisp.
Con 80 miliardi di euro di fatturato annuo, l'industria del gioco d'azzardo è diventata una delle più importanti del paese. Lotterie, slot machine, poker, scommesse e giochi d'azzardo di diversa natura hanno inondato il mercato a ritmi sempre più frenetici. Il risultato di questo sforzo ingente, anche in termini di marketing e pubblicità, è stata la notevole crescita dei giocatori, che coinvolge ogni gruppo sociale, compresi pensionati, casalinghe, giovani. L'Italia è il primo paese al mondo per spesa pro-capite dedicata al gioco. Secondo alcune ricerche il 2.2% della popolazione adulta italiana risulta essere a rischio per il gioco d'azzardo se non addirittura "vittima" di una patologia.
Da papa Francesco parole entusiasmanti sulla missione delle donne
Le donne del Direttivo del Coordinamento Donne Acli riunitesi a Roma, il 5 aprile scorso, accolgono con entusiasmo le belle parole di Papa Francesco espresse il 3 aprile 2013.
"Le donne hanno un ruolo primario e fondamentale" nei Vangeli, ha detto il Papa sottolineando come furono proprio le donne a vedere per prime Gesù risorto. Un altro elemento che assicura veridicità al racconto delle Sacre scritture, "giacché nel mondo ebraico le donne non avevano dignità di testimoni". "E se i Vangeli glielo assegnano, vuol dire che il racconto è autentico", ha quindi rimarcato il loro ruolo nella testimonianza della fede ancora oggi.
"Questo è bello - ha detto mentre veniva applaudito - perché è un po' la missione delle donne, delle mamme e delle nonne, avanti con questa testimonianza. Per Dio conta il cuore, quanto siamo aperti a lui, se siamo come bambini che si fidano, ma questo ci fa riflettere su quanto le donne abbiano fatto nel cammino di fede e quanto ancora facciano nell’aprire le porte al Signore, nel comunicarlo".
La Responsabile Nazionale Agnese Ranghelli afferma: “con lo stesso entusiasmo, passione e speranza le donne delle Acli rinnovano la loro mission associativa e il loro impegno nell’essere testimoni di fede attraverso la loro vita quotidiana”.
Gesù pastore dà la sua vita per tutti
Gesù dà la vita per tutti. come un buon pastore che conosce e ama le sue pecore. Anche noi siamo chiamati ad accogliere questo amore e a trasformare la nostra vita per donarla ai fratelli.
Giovanni 10,27-30
In quel tempo, Gesù disse: 27 «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28 Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29 Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo una cosa sola».
Questi pochi ma densi versetti, che la liturgia ci propone, ci presentano Gesù come pastore. La densità di questa figura a noi cittadini del 2013 forse dice poco, se non per aver sentito parlare dei pastori nei libri o nei film.
All’epoca invece era lavoro quotidiano, che tutti conoscevano bene, lavoro faticoso, che ti porta a seguire il gregge pascolo per pascolo, a trovare l’acqua per farlo bere, a difenderlo dagli animali predatori e dai ladri.
Molte pagine bibliche ci illustrano questo mestiere, che viene usato per mostrare lo stile di governo che il re (Davide era pastore) e i capi della comunità (Ez 34) devono avere nei confronti del popolo che è loro affidato dal Signore. Qui ci vengono presentati alcune caratteristiche del pastore.
La prima riguarda la sua voce, quella che guida il gregge con i suoi richiami, i suoi ordini, le sue attenzioni. E’ una voce che viene riconosciuta dal gregge, che sa che da quella voce viene la vita.
Inoltre il pastore conosce le sue pecore. C’è una relazione vitale tra il pastore e le pecore, una relazione di reciproco scambio.
(leggi tutto nel documento correlato sotto l'immagine a sinistra)
Vincenzo Montella è il vincitore della terza edizione del premio "Enzo Bearzot"
L'allenatore della Fiorentina succede nell'albo d'oro del prestigioso riconoscimento a Cesare Prandelli commissario tecnico della Nazionale, e a Walter Mazzarri allenatore del Napoli.
La giuria composta da Marco Galdiolo (presidente nazionale US ACLI), Enrico Varriale (giornalista e conduttore Rai), Piercarlo Presutti (caporedattore Ansa Sport), Alberto Cerruti (inviato speciale de La Gazzetta dello Sport), Bruno Pizzul (giornalista), Riccardo Cucchi
(caporedattore Radio Rai), Massimo Corcione (direttore di Sky Sport 24), Virman Cusenza (direttore de Il Messaggero), Eugenio de Paoli (direttore di Rai Sport), Mario Orfeo (direttore TG 1), Paolo de Paola (direttore de Il Corriere dello Sport), Matteo Marani (direttore del Guerin Sportivo) e Massimo Achini (presidente CSI), ha deciso di assegnare il premio al giovane allenatore con la seguente motivazione:
"A Vincenzo Montella, allenatore giovane, che in pochi anni ha saputo
ritagliarsi un ruolo importante nel panorama dei tecnici italiani, sia per le
qualità mostrate sul campo, che lo hanno visto cogliere grandi
risultati sempre esprimendo un gioco propositivo e spettacolare, sia per le doti
umane. Al di là della sensibilità mostrata a sostegno di molte iniziative di
carattere sociale, Montella rappresenta anche un esempio di fair play per lo
stile e la misura con cui riesce a gestire tanto le vittorie quanto le sconfitte."
Montella ritirerà il riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazione in programma il prossimo 23 Maggio presso il salone d'onore del CONI in concomitanza con il XVI Congresso nazionale dell'US Acli che si terrà a Roma del 23 al 25 maggio prossimi.