Si conclude questa mattina a Cortona l'Incontro di Studi delle Acli sul tema “Abitare la storia”. La giornata si è aperta con l'intervento del ministro del lavoro Enrico Giovannini. Secondo il ministro “bisogna fare molto di più per i servizi all'impiego e per realizzare anche in Italia la garanzia giovani, per far sì che ai giovani venga data una prima opportunità di lavoro entro quattro mesi. Ma non ci sono solo i giovani, i disoccupati in età matura, gli esodati. Ci manca la tutela contro la povertà. E dobbiamo predisporre un piano di sostegno contro la povertà. Questa è l'equità di oggi e di domani. Giovani che hanno vite lavorative discontinue che futuro pensionistico avranno? Occorre realizzare un welfare basato sull'idea di solidarietà tra le generazioni. Prima lo facciamo e meno sarà gravoso. Ma questi concetti non dominano la discussione politica e neanche quella culturale”.
Il presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico, a conclusione dei lavori ha affermato che “le Acli indicano la necessità un piano industriale di rilancio del lavoro e di re-industrializzazione selettiva per affrontare l'emergenza lavoro. Ciò significa definire quali settori si considerano strategici, e su tali settori agire per evitare la dispersione di un enorme patrimonio di professionalità e di competenze, frutto del lavoro di intere generazioni”.
“Un altro grande banco di prova del nostro protagonismo sociale e politico di questi mesi – ha detto il presidente Bottalico - è costituito dalla iniziativa che le Acli hanno assunto insieme alla Caritas sul progetto del Reddito di inclusione sociale, che ha contribuito anche ad accelerare la proposta del governo. Per noi si tratta di una tappa di un progetto più ampio perché dobbiamo invocare risorse e strumenti per un piano nazionale contro la povertà assoluta e nel contempo pensare a modalità diverse di intervento per un nuovo mutualismo popolare, che si rivolga innanzitutto a quell'ampia fascia di popolazione che la crisi sta riducendo ad essere appena un gradino sopra al baratro della povertà e che possiamo aiutare a non lasciarla precipitare nell'indigenza”.